Hybrid Theory

Hybrid Theory

I suoni elettronici incrociano le chitarre alla ricerca della distorsione d’impatto, dribblando il flow di un serrato rap e un cantato pulito ma incisivo: corre l’anno 2000 e ‘Papercut’, il brano di apertura, preannuncia l’inquietudine di cui è permeato il disco. Se drum machine, synth e morbide strofe accorrono con solerzia ad addolcire l’atmosfera, la rabbia è dietro l’angolo, scandita da una batteria spregiudicata, in un album d’esordio che ha impresso ogni traccia nella storia, dall’autobiografica ‘Crawling’ alla struggente ‘In the End’.

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