Considerato dalla stessa Veronika Eberle “il Beethoven dei nostri giorni”, Jörg Widmann congegna le nuove cadenze con cui la violinista si cimenta in questa originale lettura del Concerto per violino in Re maggiore, op. 61. Trasposti in una dimensione che riflette il tempo presente, le melodie, le armonie e i ritmi acquistano un carattere moderno, che gode della concezione secondo tecniche non classiche e viene esaltato dall’innesto di timpani e contrabbasso. L’utilizzo dello Stradivari “Dragonetti” del 1700 accresce il fascino di un’interpretazione che suona come un dialogo tra epoche.