RUSH!

RUSH!

RUSH! è il terzo album della rock band italiana e il primo dai tempi dell’incendiaria performance sul palco dell’Eurovision Song Contest del 2021 che le è valsa l’inaspettata vittoria. Da allora, i Måneskin sono diventati un fenomeno pop mondiale, con una spavalda attitudine da rockstar e canzoni orecchiabili ma grintose che li hanno aiutati a ricavarsi una nicchia peculiare nel panorama musicale. Con il lavoro dietro le quinte di architetti del pop come Max Martin e Rami Yacoub, RUSH! arriva al termine di 18 mesi vorticosi che hanno visto il quartetto conquistare le classifiche e collaborare con Tom Morello dei Rage Against the Machine (ospite sull’album in ‘GOSSIP’) e Iggy Pop. “È incredibile pensare a cos’è accaduto in appena un anno e mezzo, a quanto le nostre vite siano completamente cambiate”, dice la bassista Victoria De Angelis. Per certi versi, quello successivo all’Eurovision è stato un periodo di routine per i Måneskin, che nel 2022 hanno intrapreso il primo tour nordamericano da headliner. “Siamo in forma, perché abbiamo suonato in giro per 12 mesi”, racconta il batterista Ethan Torchio. “Ora la macchina è molto ben oliata e tutto ci riesce più facile del solito. In generale, abbiamo sempre amato molto la dimensione live; è un po’ la ciliegina sulla torta di tutto il lavoro che abbiamo fatto”. Ricco di incursioni stilistiche sorprendenti che dimostrano come all’indiscutibile talento pop corrisponda un viscerale amore per il rock in tutte le sue sfaccettature, RUSH! rappresenta un nuovo capitolo per la band. “È decisamente più vario dei nostri lavori precedenti”, sottolinea De Angelis. “Invece di cominciare dal centro e cercare di allontanarci da esso, siamo partiti da quattro luoghi diversi, ovvero le nostre individualità”, aggiunge il cantante Damiano David. De Angelis afferma che una maggior disponibilità nei confronti delle idiosincrasie artistiche dei compagni ha reso più entusiasmante il lavoro in studio. E sebbene questo abbia implicato un’assunzione di rischi maggiore, il risultato è un album di altissimo livello. “È bene accogliere le differenze, anche se si tratta di confrontarsi con gusti che vanno in direzioni di cui non sono grande fan”, dice. “E lo stesso vale per gli altri. È meglio accettare posizioni divergenti, dare modo a ogni elemento di esprimersi, di sentirsi felice e rappresentato dal disco. Ecco perché abbiamo dovuto realmente avere una mentalità aperta e sfidare i nostri limiti: alcune delle cose che facciamo, non le avremmo mai realizzate se non insieme”.

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