Forse intimoriti dalle inarrivabili creazioni di J.S. Bach, pochi compositori hanno scritto opere significative per violino solo. Qui fa il suo ingresso in scena Hilary Hahn, una che non lascia mai niente al caso. La violinista ha commissionato allo spagnolo Antón García Abril la composizione di sei partite per strumento solo. Ognuna ha un tema la cui iniziale, letta di seguito con le altre, forma il nome “Hilary”. Come con le partite di Bach, lo strumento ci immerge in un mondo interiore e riflessivo ricco di emozioni. L’innato desiderio del violino di cantare dona a questi brani un valore senza tempo, che Hahn porta alla luce in maniera brillante.