In un percorso a ritroso sulle strade secondarie della sua carriera, il raffinato pop sintetico dei duetti con il mentore Michel Berger conduce France Gall fino allo scanzonato e controverso yé-yé gainsbourgien degli anni '60. Nel mezzo, ballate al pianoforte e falsetti che tradiscono l'influenza disco si affiancano a elettriche accelerazioni rock e spunti degni di una moderna chanson française.