Una delicata operazione chirurgica alle corde vocali è l’imprevisto che nel 1976 contribuisce inaspettatamente a lanciare la carriera di Bonnie Tyler. Il timbro ruvido diventa subito l’inconfondibile caratteristica della cantante gallese, che dimostra di padroneggiare mirabilmente il connubio tra grinta e sfarzo drammatico, in epiche ballate pop intinte nell’estetica sonora del country. I poderosi synth degli anni ’80 entrano di prepotenza nell’armamentario strumentale di una produzione dall’impatto maestoso, che nel nuovo millennio si ripresenta con convinzione dalle parti di Nashville.