Mossi da una spiccata urgenza espressiva e da un acuto istinto pop, i Fall Out Boy hanno cambiato per sempre il volto dell’emo-punk, spianando la strada del successo ad altre band del settore. • Nel 2001, Peter Wentz (basso) e Joe Trohman (chitarra), assidui frequentatori della scena hardcore della periferia di Chicago, mettono insieme un progetto al quale si aggiungono Patrick Stump (voce) e Andrew Hurley (batteria), realizzano un demo, suonano ovunque diano loro un palco e, su suggerimento di un fan, scelgono di chiamarsi come un personaggio de ‘I Simpson’. • Nel 2003 si fanno notare con Evening Out With Your Girlfriend e Take This to Your Grave, animati da uno spirito DIY che permea la loro carriera anche dopo il passaggio in major e la conquista delle chart con From Under the Cork Tree (2005). • Forti di una nomination ai GRAMMY 2006 come miglior gruppo esordiente, danno alle stampe Infinity On High (2007), infiammato da riff caustici e dalle verbose arguzie del paroliere Wentz, cantate con passione da Stump. • Tra collaborazioni con superstar del rap (Pharrell Williams e Lil Wayne), citazioni di Uma Thurman e campionamenti di Suzanne Vega, i quattro abbattono ogni barriera incorporando in album come M A N I A (2018) elementi hip-hop, funk ed EDM e indicano la via a una folta schiera di discepoli.