Untrue

Untrue

Uscito nel 2007, Untrue è diventato immediatamente un punto di riferimento per la musica elettronica britannica, anche grazie all’alone di mistero che circonda l’anonimato di Burial, al secolo William Emmanuel Bevan, ancora oggi restio a concedere interviste. L’album è crudo senza essere abrasivo, con parti vocali di ispirazione house che ingentiliscono linee di basso tonanti e torbide. La seconda traccia, ‘Archangel’, è probabilmente uno dei pezzi più riconoscibili nel genere, con un campionamento di soprano abbassato di tono che ripete “Holding you/Couldn’t be alone/Couldn’t be alone/Couldn’t be alone” [“Ti stringevo/Non potevo stare solo/Non potevo stare solo/Non potevo stare solo”]. Pare che il musicista abbia scritto e prodotto la canzone in venti minuti, in seguito alla morte del suo cane. Per buona parte della scaletta, Bevan sembra voler individuare il suono dell’isolamento notturno: d’altro canto, ha creato il disco nelle cosiddette ore piccole, ostinandosi a mettersi al lavoro molto dopo il calar del sole. ‘In McDonalds’ e ‘Homeless’ sono brani indicativi di questo approccio: nei titoli e nella loro essenzialità evocano una silenziosa disperazione, arrivando tuttavia a raggiungere qualcosa di profondamente umano e toccante.

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