Armato di una consapevolezza straordinaria, MoTrip si è messo a nudo in un quadro hip-hop profondamente introspettivo. L’urgenza comunicativa del rapper tedesco sfocia in considerazioni autobiografiche ombrose, facendosi strada tra gli arpeggi acustici di ‘Feder im Wind’ prima di scontrarsi con le torbide atmosfere sintetiche di brani come ‘Kunst’ e ‘Die Frage ist wann’. È un flusso di pensieri incontenibile, che invade anche le spavalde rime autocelebrative di ‘King’.