chemistry

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“Quella di non renderlo un album sul divorzio o la separazione è stata una scelta profondamente voluta: è più un album sulle relazioni”, spiega Kelly Clarkson a Zane Lowe di Apple Music a proposito di chemistry, decimo LP della cantante e conduttrice televisiva e primo lavoro non a tema festivo pubblicato dopo la fine del matrimonio nel 2020. Clarkson adotta piuttosto uno sguardo panoramico per osservare l’amore e i suoi effetti, in un viaggio guidato da una voce dalla potenza straripante. chemistry si apre con ‘skip this part’, una fluente ballata che rende giustizia a uno straordinario timbro, rimasto intatto dalla vittoria dell’edizione inaugurale di American Idol nel 2002 ma ora impreziosito da una sfumatura di saggezza che deriva dall’esperienza. La forza del disco risiede però nel modo in cui Clarkson si rifiuta di analizzare in modo sbrigativo la complessità emozionale associata al sentimento. “È un argomento pesante”, dice. “Mi piace l’idea di utilizzare sonorità pop peculiari e allegre dal punto di vista melodico, per poi integrarle con dei testi cupi”. Le emozioni sono ben presenti, amplificate da una vocalità unica, che negli ultimi 20 anni o più ha aiutato molte persone a superare periodi difficili. Per quanto il tema possa essere delicato, c’è spazio anche per la leggerezza. “L’amore ti fa fare cose davvero incredibili e cose incredibilmente stupide”, afferma la cantautrice. “Bisogna trovare il lato ironico. Anche nei pezzi più scuri, profondi e tristi, devo individuare la parte divertente. Devo percepire quel retrogusto”. Questo approccio si manifesta nelle vertiginose atmosfere da prima cotta dell’effervescente ‘favorite kind of high’ (che ha il proprio momento clou quando Clarkson sale nel registro di testa), nelle irascibili sensazioni post-rottura della beffarda ‘i hate love’, in collaborazione con Steve Martin, e nella vulnerabilità mostrata in ‘lighthouse’, dove il faro diventa metafora dell’attimo in cui ci si rende conto che una storia è ormai alla deriva. Con chemistry, Clarkson mostra a chi ascolta una fotografia della sua vita allo stato attuale, cicatrici comprese. Si tratta di una commovente dichiarazione da parte di una delle voci più incisive del panorama pop, che non cerca di scappare dalle difficoltà ma preferisce guardarle in faccia per trarre qualcosa di bello dal tumulto. “Spero che la gente riesca a stabilire una connessione e che non si senta sola e isolata”, conclude. “È la cosa peggiore, quando attraversi una fase complicata: non puoi vivere appieno ciò che sta succedendo ad altre persone. E questo tende a favorire l’isolamento”.

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